Qui la danza argentina è una febbre collettiva. Sulle cui origini emerge una nuova teoria
di ANDREA TARQUINI
QUALE è la patria del tango? L'Argentina, risponderete tutti. Bè, dipende, non è proprio sicuro. Il grande regista finlandese Aki Kaurismaki e non solo lui, lassù nella terra dei mille laghi, sostiene che il ballo più sensuale del mondo in realtà ha origini finlandesi. Certo è che il tango è popolarissimo in Finlandia, pullulano i festival, le serate di tango, le scuole di tango. Secondo alcuni, che davvero la danza sia nata nel Paese che nella sua lingua si chiama Suomen tasavalta, o invece laggiù nell'altro emisfero, su un fatto non c'è dubbio: il tango è popolarissimo tra i finlandesi. Perché li aiuta a comunicare tra loro, supplendo alla loro bella ma difficile e timida lingua, e ancor più al loro carattere taciturno. Dicono: siamo stati noi, un secolo fa o poco prima, insomma addirittura prima dell'indipendenza che Lenin concesse nel 1917 all'allora colonia degli Zar, a inventare questa danza. Kaurismaki in persona sostiene convinto, almeno da quando nel 2013 realizzò il documentario Tango d'una notte di mezza estate, che gli inventori del tango sono i seri, taciturni finnici. Per superare tristezze dei bui mesi invernali, per celebrare riti e momenti. Per l'esattezza, afferma il regista, il tango sarebbe nato nel lontano 1850 in una remotissima zona montuosa della Finlandia, ora appartenente alla Russia ma all'epoca abitata da finnici. In quei luoghi, continua la tesi del regista, i pastori portavano a pascolare il loro gregge, e un po' per tenere lontani i lupi e proteggere pecore e renne, un po' per combattere la solitudine di quei luoghi, inventarono melodie e canti vitali e struggenti. Al suono delle quali poi alcuni di loro ebbero l'idea di ballare. Su quelle melodie, gli abitanti di quella parte di Finlandia cominciarono a danzare nelle sale da ballo, e da lì la nuova danza raggiunse Turku e gli altri porti della costa ovest, dove in mancanza di altri lavori marinai, o gente povera del posto, s'imbarcavano alla volta dell'Argentina e dell'Uruguay E furono così loro a portare il tango ai sudamericani. Certo, della passione finlandese per il tango si occupano da anni media seri come Bbc, quotidiani britannici, la tv Ard tedesca. Esiste comunque anche un'altra spiegazione, forse più scientifica, data dallo studioso M. A. Numminen. Secondo lui, il tango nacque in Argentina ma arrivò in Finlandia ben presto, nel 1913. Negli anni '20, dopo l´indipendenza e la vittoria dei "Bianchi" guidati dal padre della patria maresciallo Gustav Mannerheim contro i "rossi", il tango si diffuse tra gli ambienti giovanili della neonata nazione. Nacque anche una sua versione più semplice, il fintango. La moda sopravvisse alla seconda guerra mondiale e all'arrivo in massa della musica da ballo americana, mentre il grande boom si ebbe negli anni '50 e '60. Esiste anche il wanha tango, una versione antica del fintango. E a tutt'oggi, il Paese nordico è location di importantissimi festival internazionali di tango: come il Tangomarkkinat a Seinajoki,
che detiene il record di più antico evento di tango del mondo, o il Maailmatango (più o meno significa "tango di terra e cielo"), tenutosi l'ultima volta nella vivace giovanile città di Tampere, che fu fondato da Simon Riestra Aedo. Era un migrante cileno.